Workshop finale nella tre giorni di Sicilia a cui ho dedicato già due approfondimenti e dedicata al più famoso dei vitigni siciliani, il Nero D’Avola. Un evento organizzato dal Consorzio di tutela vini DOC Sicilia che  si è svolto nella storica e recentemente ristrutturata Villa Igiea, a Palermo, con oltre 100 vini in degustazione per ogni sessione .

Il Nero D’Avola o Calabrese nero racchiude tre biotipi caratterizzati dalla forma e dimensione del grappolo.

A) Sicilia centro-meridionale

Il biotipo potenzialmente più alcolico con maggiore concentrazione polifenolica.

B) Sicilia occidentale, il meno ricco di composti fenolici.

B1-B2) Sicilia sud-orientale. Minor tenore alcolico e più concentrazione di polifenoli.

Sono 90.594.310 le bottiglie certificate nel 2020 (l’imbottigliato resta con una percentuale stabile per quanto riguarda il 2021) per 14.749 ettari.

Il Nero d’Avola è presente in tutte le nove provincie siciliane e in cinque è la cultivar più rappresentativa (Agrigento,  Caltanissetta, Siracusa, Ragusa ed Enna) mentre nelle altre province figura al secondo (Palermo, Catania, Messina) o al terzo posto a Trapani.

Si tratta di un vino caratterizzato da un bouquet che evidenzia frutta piccola matura, rossa e nera e fiore come la violetta e il petalo di rosa a tratti macerato. Di piacevole beva e succoso ed energico nelle espressioni meglio riuscite.

I migliori assaggi in ordine di degustazione:

Annata 2020

Tenute Orestiadi Un calice di piacevolezza che resta coerente dall’entrata all’uscita della bocca. Non ammette voli pindarici ma resta ancorato alla sua vera essenza con tratti erbacei che distraggono in positivo.

Vaccaro Lisuli Calice classico, dinamico, semplice ma corretto.

Donnafugata Sherazade Caratterizzato da sentori di frutta viva e croccante. In bocca entra con serenità ed intriga con una leggera speziatura. Ha una vita dinamica che non si esaurisce.

Feudo Disisa  Di carattere più intenso, corposo con un frutto maturo buono e vivido, teso e di spessore. Pulito e fluttuoso.

Rapitalà Alto Reale Frutto classico con leggera speziatura, tratti di morositas. In bocca è equilibrato ed armonico.

Gaglio Vignaioli Bell’equilibrio tra profumi fruttati e materia, bella dolcezza. In bocca è fresco e a tratti rilancia in acidità.

Cusumano Disueri 2020 Tenuta San Giacomo Un calice molto materico, ricco di frutta. Pieno. Il tannino ancora in fermento.

2019 

Caruso & Minini Naturalmente Bio Sboccia di rosa rossa con parti floreali più evidenti, vibrante. In bocca è piacevole, ha pochi eccessi e mira dritto al punto. Lucido e teso.

Fondo Antico Nenè  Equilibrato, prevale la dolcezza ma si fa bere con disinvoltura.

Intorcia Laltravigna Spicca nella parte floreale, petalo bagnato e violetta. In bocca è intenso e il sorso si fa gustoso ed energico.  Si evolve con dinamismo e convinzione.

Alessandro di Camporeale Donnatà Note più sciroppate nere anche di mirtillo. Caramelloso, molto interessante in bocca, si sviluppa energico e teso. Fresco. Scava in profondità nel comparto organolettico e in bocca si libera con più fluidità. E il tempo che sta nel calice lo arricchisce.

Tasca Lamuri Frutta e fiore danzano per rendere una bella dimensione generale. Un vortice di piroette che continua anche in bocca, dove il sorso si muove, non è mai statico e rilascia freschezza quanto basta.

Catalano Catalano Viticoltori  Violetta e fiore rosso. Cenni gentili che in bocca si aprono con leggerezza. Un vino fine di spessore attenuato ma che timbra con carattere il varietale. E questo piace.

Duca di Salaparuta Passo delle Mule Frutti scuri e piccoli succosi. Un calice pieno, vivo, intenso, di grande godibilità. E’ veramente buono.

Feudo Arancio Bel bagaglio olfattivo, pulito, elegante. Di acidità viva, ha un bel movimento in bocca dove sprigiona energia, bella materia che si distende con scioltezza e compostezza.

2018

Firriato Chiaramonte  Goloso al naso caratterizzato da frutti piccoli. In bocca è tenue ma lucido, lieve, educato.

Montedidio Real Academia Scuro, sentori più sciroppati che si svelano anche al palato eccedendo un pò in dolcezza. Classico che rilancia sul finale di bocca con un pò di succo e recupera un certo grip al palato.

Salvatore Tamburello “306 N- Non filtrato” Un calice di defaticamento. Fatto bene, libero e soddisfacente. Fresco.

Rigogliosi Calice di matrice più classica. Misurato ed armonico.

Giasira Olfatto delicato con fiori viola, in bocca sprigiona succo ed energia.

Baglio del Cristo Lu Patri Bel naso morbido e elegante. Succo e freschezza. Di bella materia resa ottimamente nel calice.

 

 

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