L’azienda è Monteraponi a Radda in Chianti. Un luogo che è poesia non solo per gli occhi ma soprattutto per il palato. Non riesco a fare a meno di assaggiarlo e rimanerne incantata. Artigianalità, studio, passione, precisione. Connotati che Michele Braganti, conduttore dell’azienda con la moglie Alessandra, non risparmia mai.
Siamo alti, siamo nel bosco. Un borgo storico e una ventilazione costante nei vigneti.
Qua tra i Cru si cela il Trebbiano che preferisco in Toscana. Buono, buono, buono. Mi ha lasciato un segno indelebile al primo assaggio ed è in continua ascesa. L’annata, la 2019, è straordinaria.
Poi, oggi negli assaggi, c’è anche il Sangiovese puro, “Baron’Ugo” 2017, solo per quest’annata in veste di Chianti Classico. Linea stilistica ben riconoscibile, trama tannica fine.
Trebbiano 2019 Monteraponi (sulle 50 euro)
Camomilla soffiata, fiori gialli inebrianti. Polline. Ginestra gialla, Iris, accenni di polvere di zafferano e agrumato sussurrato. Erbe di campo, rosa gialla. Tè bianco. Gesso. Vino di grande solidità al naso. Al sorso è teso ma ricco. Molto salino. Torna il cedro che affonda. Dinamico. Torna la frutta, Litchi a morso. Bella nettezza. Pulizia. Intenso. Fumeé sul finale. Un calice che non ti lascia mai, ti coinvolge in sorsi sempre più desiderosi. Persistente e indimenticabile.
Baron’Ugo 2017 (Sangiovese 100%, Chianti Classico, sui 30 euro)
Naso molto scuro, fitto, si palesano note di cenere e cuoio. Foglie di tabacco. Ma anche la frutta come la prugna secca matura. L’eleganza è sempre presente. Il sorso è fine. Rincorre il palato. Si stende e poi riprende il ritmo. Avvolgente e franco.
LA RUBRICA Assaggi di vini con indicazioni di rapporto qualità prezzo. Con valutazione in tappi.
LEGENDA: 1 TAPPO: punteggi da 90 a 93; 2 tappi da 94 a 96; 3 tappi 97-98; 4 tappi top 99-100/100